Il leiomioma è la più comune neoplasia mesenchimale benigna dell’esofago. È però un tumore raro con un’incidenza nella popolazione generale che varia dallo 0,005 al 5% in base agli studi autoptici. È una neoplasia generalmente rotondeggiante, capsulata, a origine dalla muscolatura liscia dell’esofago e per questo si localizza quasi esclusivamente nel terzo medio e inferiore di questo organo. Le sue dimensioni sono generalmente contenute, da 1 a 5 cm ma raramente si possono diagnosticare dei leiomiomi giganti con dimensioni che possono superare anche i 10 cm. Il leiomioma è costituito da cellule muscolari lisce, di aspetto maturo con bassissima attività mitotica (velocità di replicazione cellulare). Il 20-50% dei pazienti è asintomatico e tale neoplasia viene diagnosticata in maniera causale durante l’esecuzione di un altro esame, tipicamente una gastroscopia, eseguita per altri motivi (ernia jatale, malattia da reflusso ecc.). La sintomatologia principale è la disfagia (difficoltà a inghiottire il cibo), spesso intermittente, o il dolore retrosternale. Tali sintomi possono essere presenti da molti anni, questo riflette la crescita estremamente lenta di tali neoplasie, e soprattutto la sintomatologia non ha una correlazione lineare con le dimensioni dei leiomiomi, quindi, tumori piccoli possono essere sintomatici mentre neoplasie più grandi possono essere completamente asintomatiche. Una volta che la gastroscopia identifica una piccola tumefazione esofagea ricoperta da mucosa integra, il paziente deve eseguire un’ecoendoscopia per la conferma diagnostica. L’ecoendoscopia permette, infatti, di evidenziare una neoformazione, a margini lisci, ipoecogena, omogenea (di colore scuro e uniforme nella scala dei grigi) ad origine generalmente dagli strati muscolari esterni dell’esofago (muscolare propria) o da quelli più interni (muscolaris mucosae). Indagini diagnostiche complementari sono la radiografia dell’esofago con messo di contrasto per bocca e la TC del torace e dell’addome con mezzo di contrasto endovenoso. Una volta confermato il sospetto diagnostico il trattamento chirurgico dipende da diversi fattori:
- La sintomatologia
- La dimensione del tumore
- La localizzazione e il rapporto con le strutture adiacenti
- La morfologia e le caratteristiche ecoendoscopiche
- L’età del paziente e l’eventuale presenza di patologie concomitanti
Generalmente i leiomiomi sintomatici necessitano di trattamento chirurgico, mentre le lesioni asintomatiche possono beneficiare solo di un controllo nel tempo per i seguenti motivi:
- La trasformazione maligna è rarissima
- Il leiomioma è un tumore a crescita lenta e può rimanere invariato per molti anni
- La maggior parte dei pazienti rimane asintomatico per tutta la vita
- Le complicanze dell’atto chirurgico possono essere superiori ai benefici della sua asportazione
Il trattamento chirurgico può essere eseguito con tecnica mininvasiva, per via laparoscopica o toracoscopica, con l’enucleazione del tumore dalla parete esofagea. In caso di leiomiomi che originano dalla muscolare più interna (muscolaris mucosae) è possibile l’asportazione per via endoscopica purché siano inferiori ai 5 cm. In caso di leiomiomi giganti, con dimensioni maggiori di 10 cm e accrescimento anulare attorno alla parete esofagea è indicato l’intervento di esofagectomia con ricostruzione della continuità digestiva con lo stomaco (gastroplastica intratoracica).