La manometria esofagea ad alta risoluzione (HRM – High Resolution Manometry) è il test di scelta per lo studio dei disturbi motori dell’esofago (acalasia, spasmo esofageo diffuso, jackhammer esophagus). Si definisce ad alta risoluzione per i numerosi sensori che ha il sondino che permettono uno studio centimetrico dell’esofago. Permette una valutazione della funzionalità degli sfinteri esofagei superiore e inferiore (UES e LES), della loro apertura e chiusura durante le fasi della deglutizione. Studia anche la peristalsi del corpo esofageo, il tipo e la progressione delle onde peristaltiche, l’eventuale presenza di ernia jatale. Trova quindi indicazione nei pazienti affetti da sospetta disfagia (difficoltare a deglutire il cibo) funzionale (cioè non organica come un polipo o una stenosi -restringimento- esofageo) e in coloro con un diverticolo dell’esofago, in chi presenta dolori toracici di natura non cardiaca e nei pazienti che devono eseguite la pH-metria per lo studio della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).
L'esame è ambulatoriale, dura circa 20 minuti ed è eseguito a paziente digiuno almeno da 6 ore. L'esame non può essere fatto in sedazione perchè è necessaria la collaborazione del paziente. Si utilizza un sondino di 5 mm, introdotto per via nasale. Le uniche controindicazioni relative a questo esame sono la difficoltà al passaggio del sondino per via nasale (rara) e l’intolleranza del paziente. In presenza di diverticoli esofagei o in pazienti con grosse ernie jatali, può essere necessario posizionare il sondino da manometria sotto guida gastroscopica perché in queste patologie il sondino può avere difficoltà a scendere in stomaco.

Figura 1. Sondino da manometria esofagea ad alta risoluzione

Figura 2. Manometria esofagea ad alta risoluzione: tracciato normale

Figura 3. Manometria esofagea ad alta risoluzione: tracciati patologici sec. la classificazione di Chicago