Chirurgo generale, endoscopista perfezionato nella diagnosi e nella terapia delle malattie dell’esofago e dello stomaco
SISME
ACOI
25 aprile 2025 - 

Diagnostica funzionale - pH-impedenziometria a Pisa e Lucca

pH-impedenziometria


La pH-metria esofagea è l’esame principale per la diagnosi della malattia da reflusso gastroesofageo. Il fine dell’esame è quello di quantificare e correlare i reflussi gastroesofagei alla sintomatologia del paziente. Il passaggio di acido dallo stomaco all’esofago distale è da considerarsi fisiologico e si verifica in tutte le persone. Questo reflusso può diventare patologico, se il numero, la frequenza, la durata dei reflussi e il tempo di esposizione dell’esofago all’acido superano una certa soglia. L’esame è eseguito con un sondino da pH-metria di 2 mm che, passato attraverso il naso, è collocato 5 cm sopra lo sfintere esofageo inferiore preventivamente identificato con la manometria esofagea ad alta risoluzione. Il pH dell’esofago e quindi registrato continuamente per 24 ore su un ricevitore computerizzato portatile mentre il paziente svolge le normali attività quotidiane. Normalmente il pH esofageo è neutro (circa 7); in caso di reflusso acido gastroesofageo si verifica una brusca caduta del valore di pH, che, se scende sotto 4 (considerato per convenzione valore-soglia) viene registrato. La durata e la numerosità di tali episodi di reflusso, il loro rapporto rispetto alla durata totale dell’esame, consentono di determinare se il pattern di reflusso nel soggetto in esame è ancora nei limiti fisiologici o è patologico come avviene nel paziente affetto da malattia da reflusso gastroesofageo. I farmaci che riducono la secrezione gastrica cioè gli inibitori della pompa protonica-PPI- (omeprazoilo, Lansoprazolo, Pantoprazolo, Esomeprazolo, Rabeprazolo) devono essere sospesi almeno due settimane prima dell’esame.
Durante il test, il paziente deve premere alcuni pulsanti presenti sul ricevitore:

  •  Il tasto “pasto” per indicare l’inizio e la fine di ogni pasto
  •  Il tasto “letto” per indicare l’inizio e la fine della posizione sdraiata
  •  Il tasto “sintomo” per indicare appunto i sintomi.

Premere questi tasti è molto importante perché, una volta scaricato il tracciato, il computer cerca la correlazione del sintomo (pirosi-bruciore epigastrico o retrosternale- rigurgito, eruttazione ecc.) con l’eventuale episodio di reflusso, fornendo una stima di tipo probabilistico se i sintomi riferiti dal paziente dipendano effettivamente da una malattia da reflusso gastroesofageo. Il giorno dopo il paziente torna in ambulatorio per riconsegnare lo strumento di registrazione portatile per la rimozione del sondino.

Figura 1. Digitrapper, ricevitore per pH-metria/pH-impedenziometria

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